mercoledì 27 aprile 2011

Chiaki J. Konaka, dal Cyberpunk ai Mecha l'innovazione arriva dal Sol Levante

Il Paese Del Sol Levante è da sempre origine di molte innovative storie di fantascienza, nonostante una tradizione letteraria non eccessivamente radicata (e praticamente sconosciuta in occidente) il Giappone è da più di sessant'anni che tramite una prolifera produzione di Manga e Anime si cimenta nel campo del fantastico. Anche se spesso l'animazione giapponese viene erroneamente identificata con robot giganti guidati da adolescenti vi si possono trovare punte di eccellenza da cui il mercato occidentale avrebbe solo da imparare.

Cover del primo DVD di
"serial experimental lain"
Un autore sopra tutti è particolarmente rappresentativo di queste tendenze innovative: si tratta dello scrittore e sceneggiatore Chiaki J. Konaka. Sua opera più nota e famosa è sicuramente "serial experimental lain" (1998) ainme in 13 episodi (regia di Ryutaro Nakamura e character design ad opera di Yoshitoshi ABe ) comunemente riconosciuto come una delle serie d'avanguardia che hanno riscritto il modo di concepire gli Anime. Qui le più classiche tematiche del filone Cyberpunk vengono rielaborate e sapientemente mescolate con riferimenti alla storia dell'informatica, le teorie della cospirazione e alla filosofia in una serie che non lesina citazioni ed omaggi ai classici meritandosi a pieno titolo d'esser considerata una delle migliori opere di Cyberpunk anche al di fuori dell'ambito della animazione pura e semplice.

Cover del DVD di "Texhnolyze"
Torna ancora a cimentarsi con il Cyberpunk nel 2003 con l'anime Texhnolyze, (sempre con il character design di Yoshitoshi ABe ma stavolta con la regia di Hiroshi Hamasaki) serie dai toni ancora più angoscianti di "lain". Qui sullo sfondo di architetture e ambienti tanto cupi quanto inquietanti si muovono un pugile di strada fallito e uno scienziato dalle origini ignote le cui vite e storie sono legate alle "Thexnolyze" rivoluzionarie protesi cibernetiche che consentono di rimpiazzare arti e organi persi incidentalmente o deteriorate dall'incedere dell'età a patto di potersi permettere regolarmente la "Raffia": rara sostanza necessaria ad evitare il rigetto. 

Cover del DVD di "Big O"
Ma non è solo con il sottogenere del Cyberpunk che Konaka riesce a distinguersi: anche quando deve affrontare tematiche più classiche come quella del "Mecha" rompe  gli schemi tradizionali proponendoci una serie come "Big O" in cui lo stereotipo del robot gigante viene rielaborato insieme a tematiche molto più affini alla fantascienza moderna senza però rinunciare alla leggerezza tipica di tutto questa serie di produzioni. La serie è ambientata nella città di Pradigm City in un mondo in cui qurant'anni prima tutta la popolazione ha perso contemporaneamente la memoria per ragioni ignote, nonostante questo gli abitanti della megalopoli (completamente isolata dal mondo esterno) hanno rimparato ad utilizzare alcune delle tecnologie del passato seppur non comprendendone appieno il funzionamento. Tra queste tecnologie vi sono anche quelle necessarie a costruire robot giganti come il "Big O" macchina da guerra antropomorfa guidata da Roger Smith, dandy miliardario amante del brivido la cui caratterizzazione è esplicito omaggio al personaggio di Bruce Wayne.

Nemmeno quando si tratta di Koketsu (i telefilm giapponesi di supereroi in costume) pur dovendo rimanere nei canoni del genere Konaka riesce a concepire una trama e dei personaggi decisamente più complessi ed articolati rispetto agli standard creando un genere di intrattenimento che, seppur concepito per un pubblico giovane, gode di una struttura narrativa degna di opere ben più adulte, facendo di Ultraman Gaia (1999) la più interessante di tutte le rivisitazioni del noto personaggio. 

Cover del DVD di "Ghost Hound"
Konaka non delude neanche quando si esula dalla science-fiction pura e si tratta di mischiare soprannaturale e scienza, c'è infatti la sua firma dietro la sceneggiatura dell'interessante serie "Ghost Hound" (2007) prodotta dal celebre studio I.G sotto la supervisione di Masamune Shirow (a cui si deve il concept originale della serie) e dove Konaka collabora per la terza volta con il character designer Yoshitoshi ABe. Qui le tematiche spaziano dalle esperienze extracorporee al folklore sugli spiriti giapponesi passando dalla psicologia moderna e dalla neurologia per una storia a cavallo tra thriller, horror e science-fiction.


Immagine preparata per la Light Novel
di "Despera"
Nel 2009 venne annunciata "Despera" serie che avrebbe dovuto veder finalmente riunito il trio che diede alla luce "serial experimental lain", ossia Kanaka alla sceneggiatura, ABe al chracter design e Nakamura alla regia. Putroppo nel 2010 verrà sospesa a tempo indeterminato a causa delle condizioni di salute di Nakamura, nonostante sia stato più volte rassicurato il pubblico che la serie vedrà al più presto la luce non esiste ancora una data ufficiale della futura messa in onda.

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