martedì 25 settembre 2012

Redline

Titolo: Redline
 
Regia: Takeshi Koike
Anno di Produzione: 2009
Durata: 102 min


Prendete il vecchio mitico videgioco "Wipeout" aggiungeteci una moltitudine di alieni da far impallidire la taverna di Star Wars, donne in abiti succinti dai seni prominenti, una colonna sonora con ancor più BPM in puro stile techno anni '90, irrorate il tutto con copiose dosi di LSD e anfetamine e avrete in mano qualcosa di molto simile a RedLine: un concentrato di scene adrenaliniche da guardare rigorosamente sullo schermo più grande che vi riuscite a procurare e con il più potente degli impianti Dolby Surround.

Lo stile dai colori estremamente brillanti e un charachter design che spesso si allontanano dagli standard classici dell'animazione giapponese (personalmente mi ha ricordato molto Dead Leaves della Production I.G.) contribuiscono a fare di Redline una vero e proprio "delirio visivo". L'ottima qualità delle animazioni, che supporta alla perfezione le innumerevoli scene d'azione, così come la regia dai ritmi frenetici calano gli spettatori all'interno della pellicola quasi fossimo noi stessi alla guida. (d'altronde ci sono voluti sette anni allo studio MadHouse per completare questo progetto dalle enormi qualità tecniche e il risultato di questo enorme impegno è palese).
 
C'è da dire però che al di fuori del comparto visivo e sonoro il film non brilla particolarmente per originalità a causa di una trama dagli sviluppi tutto sommato prevedibili su cui evito pure di soffermarmi troppo: vi basti saprere che i protagonisti partecipano a corse futuristiche con veicoli super veloci, che si sparano addosso l'un l'altro, che lui è un "bello e dannato" con giubbotto di pelle e bananone rockabilly e lei una maggiorata con abiti succinti e che sì... alla fine vince l'amore!. La storia quindi anche se coadiuvata da alcune trovate originali (l'idea che la grande corsa si svolga su un pianeta totalmente ostile alla competizione trasformando il tutto in una specie di guerra campale ad esempio) non riesce a brillare particolarmente per i suoi contenuti. Questa debolezza della trama unita anche ad e una caratterizzazione forse troppo superficiale dei personaggi, in particolar modo quelli secondari probabilmente in numero eccessivo per essere esplorati in maniera completa in un poco più di un'ora e mezza, sono elemanti che  lasciano un po' di amaro in bocca per le potenzialità latenti non sfruttate anche se compensate in parte da alcune trovate ironiche e da una atmosfera tutto sommato goliardica.
   
Queste pecche, che in qualsiasi altro film sarebbero determinanti per una bocciatura almeno (dal mio punto di vista ovviamente) vengono però totalmente annullate e surclassate dalla realizzazione tecnica: se volete un'ora e mezza di puro intrattenimento e di animazione di qualità superiore a quanto mai visto fin d'ora godetevi pure la visione di RedLine, perchè ogni tanto tra un film impegnato e l'altro non può che far bene scollegare il cervello e spararlo a 300 km orari su delle montagne russe psichedeliche senza nessun'altra pretesa se non quella di divertirsi. 


lunedì 24 settembre 2012

Il Tempo Dei Lupi

Titolo: Le Temps Du Loup (Il Tempo Dei Lupi)

Regia: Michael Haneke
Anno di Produzione: 2003
Durata:113 min

Una famiglia carica di provviste si reca nella sua casa di campagna, trovandola però occupata da un'altra famiglia che, impermeabile ad ogni ragionamento finirà per depredarli di cibo acqua e della loro vettura. Da quel momento in poi per la famiglia incomincia una odissea tra territori abbandonati alla ricerca di cibo acqua e un riparo in un mondo caratterizzato dall'improvvisa mancanza di energia e beni primari dove l'imbarbarimento della civiltà è stato rapido e radicale

Quello che a prima vista potrebbe sembrare il classico film post-apocalittico si rivela invece una pellicola molto atipica il cui rigore formale è soltanto vagamente stemperato dai riferimeti metafisici e simbolistici e che richiede allo  spettatore un'attenzione che pochi sono disposti a concedere. Una pellicola dove ciò che la fa da padrone è l'assenza: l'assenza di qualsivoglia effetto speciale come la scelta di utilizzare esclusivamente la luce naturale e la mancanza di colonna sonora sono in un certo modo simbolo dell'assenza di risorse e beni primari, dell'assenza di umanità delle persone che vivono le lande abbandonate dove si svolgono le vicende, dell'assenza di riferimenti morali e della mancanza di speranza.

Il Tempo Dei Lupi è un flm particolarmente violento caratterizzato però da una violenza che per quanto esplicita non scade mai nel mostrare la sua semplice e scioccante crudezza: il costante spostare attenzione e inquadrature su particolari anzichè sull'interezza della scena non sono un modo per mitigare l'orrore ma bensì uno strumento ancora più forte che mostra la violenza ma che contemporaneamente lascia anche spazio all'orrore immaginato andando a massimizzare la sensazione di inquietudine e disagio.

In tutta la pellicola c'è ben poco spazio per la speranza o per l'ottimismo, anche il finale dove sembra trasparire una parvenza di lieto fine lascia nello spettatore, proprio grazie alla sua amibguità, una ancor maggiore sensazione di disagio e disperazione. Una visione non certo per tutti e ben lontana dagli stereotipi che il cinema di genere ci ha abituato quando si tratta di filone post-apocalittico e che se per un certo verso può essere simile al successivo "The Road" di Hillcoat ne rappresenta forse una forma ancora più estrema grazie all'assenza di qualsivoglia filtro tra lo spettatore e lo spettacolo.

DI Nuovo OnLine

Dopo lunghi mesi di assenza torno volentieri ad occuparmi del Blog, ragioni indipendenti dalla mia volontà mi hanno tenuto a lungo lontano dalla tastiera, complici gli impegni della vita reale che se da un lato mi toglievano tempo per essere presente in questa sede dall'altro me ne lasciava ancor meno per dedicarmi a cinema e letteratura riducendo quasi a zero gli argomenti che avrei potuto condividere con voi. Sperando che il futuro mi lasci sufficiente tempo per continuare ad aggiornare con la costanza dei mesi precedenti queste pagine ringrazio comunque tutti coloro che nonostante la mia assenza continuavano a capitare da queste parti e a leggermi.