Di fronte al ritorno in auge del genere fantascientifico sul grande schermo tutte le più grandi case di produzione, probabilmente afflitte da ciò che si potrebbe descrivere come una "sindrome cronica da mancanza di idee originali", sono corse ai ripari adottando bene o male tutte la medesima soluzione: prendere una storia (poco importa se un altro film o un libro) che abbia già avuto successo riempirla di computer graphic, effetti speciali, esplosioni e magari propinarcelo in 3D, badando prima a "rimodernizzare" il tutto per renderlo più appettibile al pubblico di oggi. Nove volte su dieci il risultato è uno squallido e inutile film che dell'opera da cui pretende di essere tratto ha a malapena il titolo ("Io, Robot") o che ne snatura completamente il senso ("Io Sono Leggenda", "La Guerra dei Mondi", "Ultimatum alla Terra") e che avrà come unico risultato quello di denigrare l'opera originale e di deludere gli appassionati. Ci sono due modi fondamentali in cui questa mancanza di idee si manifesta: l'adattamento cinematografico e il remake, nel proseguo di questo articolo vi illustrerò tutto i film di fantascienza di prossima uscita che rientrano in queste due categorie (che tristemente comprendono il 99% dei film di fantascienza attualmente in produzione).
Cominciamo quindi con una lunga lista di prossimi adattamenti cinematografici e le perplessità che li accompagnano. Partirò dal peggio del peggio in assoluto, lo faccio perché almeno tutte le notizie che vi fornirò in seguito se paragonate a questa non sembreranno poi così tanto tragiche. Roland Eimerich dirigerà l'adattamento cinematografico del "Ciclo della Fondazione" di Isaac Asimov. Non è certo cosa semplice trasportare la complessità e lo spessore dell'opera più famosa di Asimov in un film (o meglio in tre film dato che a quanto pare si tratterà di una trilogia, ovviamente in 3D), per una impresa di queste proporzioni sono necessari uno sceneggiatore ed un regista veramente capaci. Qui abbiamo come regista Roland Emmerich, autore di pellicole che di complesso e profondo hanno ben poco come ad esempio "Indipendence Day" o l'orribile remake di "Godzilla" (ma non dimentichiamo anche "2012" o "The Day after Tomorrow") e come sceneggiatore Robert Rodat che con Emmerich aveva lavorato allo scadente "The Patriot" e che per lui revisionò la sceneggiatura di "10.000bc" altro film dalle pretese tanto alte quanto scadente nella sostanza. Con queste premesse c'è da aspettarsi il peggio ma c'è ancora una flebile speranza, anche se confermato il progetto non è ancora partito (non c'è ancora la sceneggiatura definitiva) quindi incrociate le dita perché fa ancora in tempo a naufragare.
Ora che vi ho anticipato il peggio posso continuare con tutti gli altri adattamenti che rischiano di essere sotto la soglia decenza e che vedremo sul grande schermo nei prossimi mesi. Iniziamo con "Le Cronache Marziane", celebre libro di Bradbury considerato una delle opere più significative della fantascienza letteraria, che è finito nelle mani di John Davis, produttore che ci ha regalato perle come "Io, Robot", "Alien vs Predator" (sia il primo che il secondo) "Paychek" e "Waterworld" (citando giusto i titoli di fantascienza ma si potrebbero benissimo aggiungere film come "Gardfiled" o il "Dr Dolittle 2"). C'è ancora riserbo sul nome del regista e dello sceneggiatore; per la versione televisiva degli anni 80 venne chiamato lo scrittore di fantascienza Richard Matheson (autore tra gli altri del libro "Io Sono Leggenda"). Sarà Jhon Davis così lungimirante da chiamare alla sceneggiatura qualcuno che veramente si intende di fantascienza come venne fatto trent'anni fa? Sinceramente lo spero ma visti i trascorsi di Davis ho il terrore che rimarrà soltanto una speranza.
E dopo Asimov e Bradbury tocca a Ballard rischiare di venir martoriato tra gli ingranaggi della macchina Hollywoodiana: "L'isola di cemento" diventerà infatti un film per la regia di Brad Anderson ("The Machinist") e la sceneggiatura di Scott Kosar che oltre ad aver lavorato con Anderson per "The Machinist" è dietro a due remake tanto superflui quanto insignificanti come "The Texas Chainsaw Massacre" e "The Amityville Horror". Non è al sicuro nemmeno Edward Rice Burroghs, la cui opera più famosa, "Jhon Carter di Marte" diverrà una trilogia prodotta dalla Disney che ne ha affidato la regia a Andrew Stanton. Senza nulla togliere alle capacità professionali di Santon è forse eccessivo dare in mano un progetto così ambizioso e complesso ad un regista che fino ad ora si è cimentato in titoli come "Wall-E", "Alla Ricerca di Nemo" e "A Bug's Life" e che prima d'ora non ha mai lavorato con attori in carne ed ossa. Un filo di speranza si accende però nel sapere che la sceneggiatura è stata revisionata da Michael Chabon, pluripremiato autore di fantascienza (autore tra le altre cose del geniale libro "Il Sindacato dei Polizziotti Yddish"). A breve sui grandi schermi anche "An Old Man's War" tratto dalla saga (ancora inedita in Italia) di Jhon Scalzi, autore più volte vincitore del Premio Hugo, qui il nome dello sceneggiatore è ancora ignoto ma sapere che la regia sarà affidata a Wolfgang Petersen ("Nel centro del mirino", "Air Force One", "Troy") non fa sperare per il meglio.
Non sono però solo le opere letterarie ad essere vittime dello sciacallaggio Hollywoodiano: già da anni si parla di una versione cinematografica dello splendido manga di Otomo "Akira" ed è ormai dato per certo che i film (sembra confermato che saranno due pellicole) vedranno la luce a partire dal 2013, la regia sarà affidata ai fratelli Huges già registi del gradevole se pur non eccelso adattamento cinematografico della graphic novel "From Hell" ("La Vera Storia di Jack Lo Squartatore) ma anche dell'insigificante "Codice Genesi". Qualche speranza in più sul fronte della sceneggiatura che è stata scritta da Mark Fergus e Hawk Otsby ("I Figli degli Uomini"), speranza che però vacilla di fronte alla notizia della decisione di "americanizzare" la storia spostandola da Neo Tokio a New Manhattan. Non che la cosa in sè sia eccessivamente grave, tuttavia viene da chiedersi quante e quali altre modifiche verranno apportate per rendere il film più appettibile al pubblico statunitense. Altro progetto di cui si parla da anni è la versione di James Cameron dal manga Alita (di Yukito Kishiro) che attualmente solo una idea nella testa di Cameron dove molti (me compreso) sperano vivamente che resti per sempre (e dove in ogni caso resterà sicuramente fino al 2016 dato che il regista sarà impegnato fino a quella data con Avatar 2 e 3)
Per fortuna non tutti gli adattamenti cinematografici che ci attendono sarranno blockbuster senz'anima, vi sono alcuni progetti di prossima realizzazione le cui premesse fanno ben sperare. E' il caso ad esempio della trasposizione de "Il Condominio" di Ballard (titolo originale "High Rise"): il fatto che sia prodotto da Guillermo del Toro è già di per sè una garanzia di qualità e anche la regia affidata al canadese Vincenzo Natali ("The Cube" e "Splice") fa sperare in ottimo prodotto con un alto livello di fedeltà all'opera originale. Va poi segnalato anche "Golden Age", adattamento di un fumetto di Jonathan Ross che ha avrà come regista Mattew Vaughn il quale già in passato si è dimostrato molto abile nelle trasposizioni da fumetto a pellicola con l'ottimo "Kick Ass". Anche "Capitan Futuro", personaggio inventato negli anni '40 da Edmond Hamilton che negli anni '80 diventò anche un anime dal titolo omonimo ("Captain Fucha" nella versione originale giapponese) raggiungerà il grande schermo, la regia è in mano a Christian Alvart, il cui recente film "Pandorum" è forse uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi cinque anni.
Si conclude così la lunga serie di adattamenti cinematografici di prossima produzione, ma la fiera della mancanza d'idee è tutt'altro che conclusa perché sono in arrivo numerosi (e quasi sicuramente superflui) remake di passati successi. E' infatti notizia recente che la Summit Entertainment ha acquistato i diritti per il remake di Highlander e ne ha affidato la regia a Justin Lin (regista di tutti i sequel di Fast & Furios) e la sceneggiatura a Art Marcum e Matt Holloway ("Iron Man"). Sarà poi la volta di "Atto di Forza" che avrà come regista Len Wiseman (noto per l'inguardabile trilogia di "underworld") di fronte al quale non bastano le rassicurazioni di Collin Farrel (che avrà il ruolo che a suo tempo fu di schwarzenegger) su quanto questa nuova versione sarà molto più fedele al racconto originale di Philip K. Dick ("We Can Remember It For You Wholesale"). E' praticamene già nelle sale "Rise of The Planet of Planet of The Apes" per la regia di Rupert Wyatt, in questo caso pare non si tratti di un vero e proprio remake in quanto la storia non ricalcherà nessuno dei precedenti film ma sarà una sorta di reboot per una nuova serie. Riuscirà Rupert Wyatt a fare peggio di quanto ha fatto Tim Burton con "Planet of the apes"? non è certo facile ma date le premsse non lo escluderei a priori.C'è poi il classicissimo "Il Pianeta Proibito" di cui Joseph M. Straczynski (l'ideatore della serie Babylon 5) sta riscrivendo la sceneggiatura.
Anche sul piano dei remake qualche speranza di veder qualcosa di buono c'è ad esempio Josh Zetemer, uno sceneggiatore considerato la giovane promessa di Hollywood, dopo la chiusura del progetto che prevedeva il remake di Dune si sta dedicando a riscrive Robocop in vista della nuova edizione la cui regia sarà affidata al brasiliano Josè Padilha, regista del film Tropa de Elite, pellicola poco noto in Europa ma che in Brasile è diventata cult. Il danese Nicolas Winding Refn ha invece in mano la regia del remake di "La Fuga di Logan" ("Logan's run") la cui sceneggiatura è stata saggiamente affidata allo scrittore di fantascienza Alex Garland (autore dei romanzi "The Tesserecat" e "The Coma" e già sceneggiatore di "28 giorni dopo") il quale rassicura i fun che il nuovo film sarà ancor più fedele al libro originale (romanzo scritto da William F. Nolan e George Clayton Johnson dall'omonimo titolo) di quanto non fosse la prima versione del 1976.
Sicuramente ci sono molti altri titoli che mi sono sfuggiti, spero che da questo lungo elenco quelli che mancano siano i più promettenti e non i peggiori ma il mio intrinseco pessimismo mi spinge a temere il contrario, proprio mentre scrivo queste riche mi giunge notizia che la Alcon Entertainment ha acquisito i diritti per produrre il sequel, il prequel e la serie TV di Blade Runner, ma è una notizia troppo sconfortante per parlarne più dettagliatamente.
1 commento:
Straczinsky sul "pianeta proibito" non mi sembra una cattiva news, anche se le sue opere hanno diviso i fan in campo fumettistico, è comunque innegabile che a differenza di molti dei nomi che appaiono nell'articolo, lui sa scrivere. Changeling non era male...
Chiaro che bisognerà aspettare di capire chi sarà il regista.
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