Titolo: Memorie di un Viaggiatore Spaziale (Dzienniki gwiazdowe)
Autore: Stanislaw Lem
Data prima pubblicazione: 1971
Editore italiano: Marcos y Marcos
E' Inutile nascondere quanto adori Stanislaw Lem e le sue opere come è inutile nascondere che reputo Memorie di Un Viaggiatore Spaziale uno dei libri più rappresentativi della sua produzione letteraria.
Il romanzo è strutturato in una serie di racconti che narrano le avventure di Ijon Tichy famoso quanto bizzarro viaggiatore spaziale. Ogni racconto descrive una delle improbabili imprese di Tichy, ogni racconto è una scusa per digressioni filosofiche sulla natura umana e del cosmo presentate con la leggerezza e l'ironia tipica dei migliori romanzi di Lem.
Qui l'elemento fantascientifico si mischia con il fiabesco e l'ironico riuscendo a stupire il lettore in ogni racconto: tra una gara tra sexy-lavatrici, vortici temporali, viaggi nel tempo a cavallo di cronociclette, preti-robot c'è da rimanere a bocca aperta ad ogni pagina.
Non si pensi però che Memorie di Un Viaggiatore Spaziale sia un libro dai contenuti frivoli: ogni racconto è in grado di fornire così tanti spunti di riflessioni ed è così pregno di idee che da solo basterebbe per un libro intero. Non esagero affermando che vi sono più idee geniali in questa sola opera di Lem di quante altri autori riescano a concepire in una intera carriera.
Conflitto tra religione e scienza, realtà virtuale e intelligenza artificiale sono solo alcuni dei temi che Lem affronta (spesso in anticipo di molti anni sui tempi in cui queste tematiche diverranno "classiche") e a cui affianca riflessioni molto critiche di carattere sociologico e politico.
La capacità di Lem di proporre argomenti così profondi con uno stile così leggero e divertente senza sminuirne in alcun modo l'importanza è ciò che mi permette di affermare quanto questo romanzo sia una lettura obbligata per qualsiasi appassionato di fantascienza. Un solo avvertimento: una volta letto questo libro nessun'altra lettura sembrerà allo stesso livello.
3 commenti:
Ciao, sono appena arrivato sul tuo blog e non trovando nessun autore a me noto (sono un newbie della fs, quindi appena si esce dai classici sono perso) mi sono buttato sul libro che ti ha ispirato il titolo della pagina.
La mia paura e' una sola: le digressioni filosofiche sulla natura umana e quindi, immagino, anche qualche valutazione morale dell'autore, non rischiano rendere la lettura faticosa o indigesta?
Ps Comunque lo leggero', devo solo trovarlo ebook da qualche parte.
Innanzi tutto ben trovato! riguardo alla tua domanda non preoccuparti, Lem è tutt'altro che pesante anche quando parla di tematiche complesse. Fammi sapere quando l'avrai letto cosa ne pensi!
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